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DIVENTARE MAMMA VJP (Very Juventus Person) di Federica Bottarelli

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Quando la tua passione più grande è mettere le chiappe su quel seggiolino, vedere quel campo verde e respirare l’aria di Torino… quando arrivi a sposarti con l’abito bianco e nero e a dare ai tavoli i nomi dei giocatori.. quando come regalo di compleanno chiedi partite o trasferte… rinunciarvi è molto difficile.

Ci sono però eventi che devono avere la priorità, che tu lo voglia o no.

Quando ho visto in giro questo libro (in foto), al di la dell’autore che ora tollero poco, mi son detta: “sarà il primo regalo che farò a mio/a figlio/a”.

Ho saputo di essere incinta il  4 maggio, il giorno dopo ci sarebbe stata la partita Juve – Palermo dove avremmo festeggiato il 31 scudetto.

Parto per la partita consapevole di avere un qualcosa in più con me. Colei che albergava nella mia pancia, manco si rendeva conto del bel posto in cui la stavo scarrozzando. La partita non è un gran che, ma il titolo è nostro. Solo i miei genitori e 4 amici sanno che sono incinta e mentre tutti saltano in campo io rimango al mio posto a fotografarli… perchè… bho… ho paura… mi sento già responsabile nei confronti di quel qualcuno che al momento è grande come un chicco di  riso.

E cosi poi dallo stadio si festeggia in centro Torino, caroselli, pullman della squadra, cori da stadio, Pogba che ci lava con la coca-cola. Felicità all’estremo.

Arriva l’estate e la mancanza dello stadio è una cosa che non sopporto è la mia valvola di sfogo toppata.  Ma penso che devo mettermi in testa che per un po’ sarà così.

Vado alla prima in casa… eh… tornare li dentro, scorgere il verde del campo.. l’adrenalina che sale. Michela (non sapevo ancora che  fosse una LEI) per tutta la partita non mi da tregua, si muove, salta, scalcia… quasi come se volesse partecipare al tifo… figlia di sua mamma insomma (il papà non è un tifoso come mamma, e data la squadra che tifa, meglio cosi).

Sono al quinto mese, non mi sono particolarmente stancata ma ad un’ansiosa come me il pensiero che possa succedere qualcosa mi porta alla decisione di mollare, di vedermi le partite a casa , non perchè li mi agiti di meno ma per evitarmi almeno lo strapazzo del viaggio.

E così inizia la fase da “tifosa in convalescenza” sul divano. Un’agonia. Finchè si gioca fuori casa tollero, ma le partite in casa sono una sofferenza unica, anche perchè vedo mia mamma che si prepara, parte e va, mentre io, anzi noi, ce ne stiamo arenate sul divano con enormi difficoltà motorie.

A settembre inoltrato, scopriamo che il chicco di riso è una bambina, una gobba insomma. Niente Alessandro quindi.

Sarà Michela, e dovrà essere identica alla mamma. Dopo l’ecografia il discorso alla pancia è questo: “Michela, non importa che scuola frequenterai, che lavoro farai, ecc.. ma una cosa è certa, IN QUESTA CASA SI TIFA JUVE!!!”

Si prepara tutto il corredino facendo un mutuo allo Store dello Stadium per prenderle tutto con lo stemma della Juve, deve capire da subito come avviarsi alla Juventinità.

E poi… poi arriva il giorno in cui bisogna correre in ospedale. Oddio, correre… la cosa non è stata poi tanto veloce. Innanzi tutto, letto 7, stanza 3 che sommati danno 10. Entro in ospedale l’8 gennaio, in sala parto alle 19:30 del 9 e la gobbina nasce il 10 gennaio alle 13:42 ( i numeri dell’ora sommati danno ancora 10).

In ospedale ho un bel pigiamino, ma per partorire indosso una maglietta bianca con scritto “FUERTE APACHE” e lo stemma della JUVE, questa è la prima tenuta con cui mia figlia mi ha visto (anche se ancora non vedeva, volevo presentarmi in modo adeguato).

A mio marito Andrea non ho chiesto nessun regalo “standard”, tipo bracciale, orecchini, collana (si usa fare così?) ma il giorno delle dimissioni la Juve avrebbe giocato a Cagliari e sicuramente non mi avrebbero dimesso in tempo. Problema: il contratto del mio IPad per navigare è scaduto ed io non posso accedere a SKYGO per vedere la partita.

Allora, questo è quello che ho detto ad Andrea: “ Non voglio niente, voglio solo vedere la Juve, fai in modo di avere una nuova schedina per utilizzare SKYGO”. Detto, fatto. Tutto pronto, bambina in braccio e abbiamo aspettato le dimissioni guardando il primo tempo della partita. (il secondo in macchina).

Il mio rientro allo stadio è avvenuto alla vigilia di Pasqua, Juventus vs Bologna su concessione di mia mamma che si è offerta baby sitter ed ha ceduto il suo abbonamento ad Andrea che, finalmente,  è riuscito a vedere lo Stadium, la mia seconda casa.

Ho festeggiato il 32 scudetto con la mia piccolina, il mio scudetto personale. MICHELA, TRE MESI E UNO SCUDETTO, è già al pari di Totti.

Ad agosto per spezzare la depressione ”il campionato non arriva più”, ho portato Michela a fare il tour dello Stadium e del Museum, il vero battesimo insomma. Si è divertita un mondo ed ha avuto anche un padrino gobbo per l’occasione….non uno a csao eh, sia chiaro.

Quest’anno ho ripreso possesso del mio abbonamento, della mia passione, della mia Juve. Salvo alcune assenze per necessità e non per occasionalità.

Ecco, insieme al libro citato che non è altro che un simbolo, spero di trasmettere a Michela tutta la passione e l’amore che ho per questa squadra che per me è uno stile di vita.

VJP VERY JUVENTUS PERSON …FINO ALLA FINE!

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